I medicinali scaduti possono essere assunti oppure sono pericolosi per la salute? La risposta non è semplice come si può pensare.
Quando si parla di prodotti alimentari, siamo ormai abituati a pensare che sia necessario rispettare il più possibile la data di scadenza stampigliata sulla confezione, così da non incappare in intossicazioni alimentari o problemi gastrointestinali.
Naturalmente questa forma mentis si è “allargata” ad altri settori merceologici, quindi ci siamo abituati a pensare che qualsiasi prodotto non vada mai consumato dopo la data di scadenza. Abbiamo imparato che, al limite, possiamo concedere un po’ di tolleranza a quelli sulla cui confezione è riportata la dicitura “consumarsi preferibilmente” entro una tale data.
Le cose però non stanno necessariamente così. Ci sono prodotti che non sono tossici e non perdono la loro efficacia anche dopo la data di scadenza, che fa riferimento comunque a una corretta conservazione del prodotto. I medicinali, o meglio alcuni di essi, rientrano proprio in questa categoria.
I medicinali che più spesso conserviamo nel nostro armadietto di casa sono in genere semplici medicinali da banco come antipiretici, antistaminici, antidolorifici e così via. Queste medicine si presentano solitamente in forme molto stabili, come capsule, pillole, polveri o pastiglie effervescenti.
In questo caso vanno sempre conservate in un ambiente preferibilmente asciutto e che non superi i 30° di temperatura: tali condizioni permetteranno di preservare l’integrità fisica dei medicinali e quindi la loro efficacia per tutto il tempo della loro validità, cioè fino alla data di scadenza.
Cosa succede però se conserviamo correttamente i medicinali da banco dopo la data di scadenza? Fondamentalmente niente: i classici medicinali da banco possono essere serenamente consumati anche dopo la data di scadenza, a meno che la loro integrità fisica non sia alterata, cioè solo se non hanno cambiato colore o consistenza.
I medicinali da banco scaduti non sono tossici, quindi non sono pericolosi per la salute. Diverse ricerche hanno stabilito che non perdono nemmeno efficacia in maniera significativa, quindi è assolutamente possibile utilizzarli per curarsi in maniera piuttosto sicura. Il massimo che potrebbe accadere è che non siano efficaci come quando li abbiamo acquistati e che, per questo motivo, impieghino più tempo per fare effetto o abbiano un effetto più blando.
Naturalmente questo non vale per medicinali particolari, riservati ad esempio ai bambini o ai malati gravi. L’insulina per il diabete, per esempio, dev’essere conservata in frigo e non a temperatura ambiente, inoltre dev’essere utilizzata necessariamente entro la data di scadenza. Dopo quella data è da considerarsi tossica e pericolosa.
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