Arrivano dati molto preoccupanti che riguardano l’inquinamento nel porto di Napoli. Gli esperti hanno già lanciato l’allarme e la situazione potrebbe diventare irreparabile a breve. Ecco tutti i dettagli.
Il porto di Napoli resta uno dei luoghi più inquinati dell’intera città. D’altronde, sarebbe impossibile il contrario, considerando che il traffico marittimo è aumentato a dismisura nell’ultimo periodo e che, a distanza di pochissime centinaia di metri, quello su gomma è sempre stato molto intenso. In quella zona, infatti, si concentrano alcune strade che portano verso il centro della città che, da sempre, hanno contribuito ad aumentare il tasso di smog del capoluogo partenopeo.
È una situazione che sta diventando sempre più allarmante e, per questo motivo, alcuni esperti hanno deciso di lanciare un allarme e avvertire la popolazione, prima che sia troppo tardi. Il livello di inquinamento dell’acqua sta toccando picchi mai visti, quindi bisogna intervenire immediatamente per fare un passo indietro o per trovare delle soluzioni. Delle soluzioni, appunto, ma quali potrebbero essere? In realtà, qualcosa si può fare, ma è necessario che l’amministrazione comunale segua le indicazioni degli esperti in tempi brevi e non è detto che accada.
Inquinamento al porto di Napoli, ecco cosa sta accadendo
Negli ultimi anni, le navi da crociera che passano per Napoli sono aumentate, così come il flusso di turisti. Tutto ciò ha portato dei benefici a tantissime attività commerciali, ma ha anche contribuito ad aumentare l’inquinamento nella zona del porto e nel centro storico. L’aumento di navi cargo e petroliere, senza un sistema di elettrificazione, è un ulteriore segnale di quanto il porto sia inquinato. Con un sistema del genere, infatti, le navi potrebbero spegnere i motori e attaccarsi alla rete elettrica proveniente da terra, ma a Napoli non è possibile perché non ci sono impianti del genere.
Secondo ARPAC (Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania), i livelli di inquinamento in quella zona della città sforano di dieci volte il limite consentito dalla legge e l’89% delle emissioni di ossido di azoto è prodotto dalle navi in sosta nel porto. Sono anni che diverse associazioni chiedono un sistema di elettrificazione, ma non arriva mai. Recentemente, è stato stanziato un progetto da più di trecento milioni di euro per riqualificare il porto, ma è presente nemmeno un accenno ad un impianto nuovo che consenta alle navi in arrivo a Napoli di non inquinare l’ambiente.
Secondo Thomas Strauss, un fisico di origini tedesche che lavora all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, eletto alle ultime elezioni alla Municipalità 2, il comune di Napoli non sta facendo abbastanza per intervenire seriamente alla risoluzione del problema, basti pensare che la ZTL di Piazza Dante è stata chiusa da diversi mesi e ormai sembra che non sarà più ripristinata. Lo smog prodotto dalle auto, in aggiunta a quello che arriva dalle navi, potrebbe costringere il comune di Napoli ad intervenire presto, ma bisogna farlo prima che sia troppo tardi.