Il CEO di Tesla e Twitter ha fatto una gaffe verso un dipendente disabile. Ecco che cosa ha detto e cosa è successo dopo
Elon Musk, CEO di Twitter, ha preso in giro un dipendente disabile della sua piattaforma social, dopo che questi gli aveva scritto per chiedere se fosse stato licenziato.
Haraldur Thorleifsson è un giovane che fino a qualche tempo fa lavorava per Twitter, e che un giorno ha fatto il login sulla piattaforma per eseguire un lavoro. Lo stesso si è ritrovato l’accesso bloccato, e con lui altre 200 persone. A quel punto ha ipotizzato di essere stato licenziato e quindi ha cercato di contattare l’azienda per cui lavorava per capire se aveva o meno ancora il suo posto di lavoro, ma non gli ha risposto nessuno per 9 giorni.
A quel punto Thorleifsson ha scelto di twittare direttamente a Musk per capire per parlargli della sua situazione di lavoro. Alla fine ci è riuscito, ma forse non proprio nei termini che si aspettava. Musk infatti ha iniziato a fargli delle domande in merito al suo lavoro, insinuando che non fosse disabile. Thorleifsson è affetto da distrofia muscolare ed è su una sedia a rotelle.
Il tweet di Musk che lascia interdetti
Musk ha attaccato il dipendente islandese asserendo che in realtà “questo tizio (che è indipendentemente ricco) non lavora veramente, sostenendo come scusa che ha una disabilità che gli impedisce di usare la tastiera, ma ora sta allo stesso tempo twittando a tutto spiano”.
Il miliardario lo ha praticamente accusato di aver voluto quel confronto in pubblico, al fine di ricevere “una sostanziosa buona uscita”. Durante la conversazione pubblica, il dipendente ha detto di aver ricevuto una mail di licenziamento. L’uomo ha replicato al magnate sudafricano che la ragione per cui aveva scelto di confrontarsi con lui in pubblico era perché nessuno aveva risposto in privato sulla sua situazione lavorativa.
Musk a quel punto è stato invaso dalle critiche, e alla fine ha chiesto scusa proprio con un tweet in cui ha detto di aver frainteso la situazione, rispondendo al dipendente basandosi su cose che gli erano state riferite e che non corrispondevano a realtà o che ,in alcuni casi, erano reali ma non avevano importanza. Ha poi concluso dicendo che considererà se opportuno farlo rientrare nel team di lavoro di Twitter.