Il cibo fritto è davvero così pericoloso per la nostra salute? La questione è più complessa di quanto si creda, vediamola più da vicino.
I cibi fritti sono tra gli alimenti preferito di moltissime persone in tutto il mondo. Dal pollo, alle patatine, fino al pesce e addirittura alla pizza: sono moltissimi i cibi che assumono un sapore ancor più delizioso se sottoposti a frittura. Questi cibi così irresistibili sono spesso considerati molto dannosi per la salute, tuttavia non tutti i tipi di fritto dovrebbero metterci in allarme.
Ci sono effettivamente particolari tipi di oli industriali usati per friggere che sono molto pericolosi per la salute, anche se spesso vengono definiti perfetti per una frittura ottimale (come l’olio di girasole). Sono infatti oli molto gustosi ma terribilmente pesanti e molto lavorati, spesso utilizzati nei fast food e ricchi di sostanze tossiche come l’acrilammide e l’acroleina. Nel caso dell’olio di girasole, vengono utilizzati solventi chimici tossici come l’esano e l’eptano. Ma allora quali tipi di oli per frittura possono essere consumati senza troppi patemi d’animo?
Cibi fritti: quale olio utilizzare
Molti oli industriali vengono trattati a elevate temperature e questo porta all’ossidazione dei grassi contenuti nell’olio. I grassi ossidati sono davvero dannosi per il nostro organismo e possono compromettere l’apparato cardiovascolare ostruendo il passaggio del sangue nelle vene. E questo, si sa, può portare a infarti o ictus. L’olio da preferire per la frittura è solo uno, il più amato: l’olio extravergine di oliva.
Contrariamente a quanto si pensa, questo tipo di olio è perfetto per friggere. La sua lavorazione non prevede trattamenti con alte temperature o stanze chimiche tossiche ed è quindi molto ricco di antiossidanti. Quando friggiamo con l’olio di oliva le temperature raggiunte si aggirano intorno ai 160/190 gradi e quindi molto più basse rispetto ad altri oli molto spesso usati per le fritture.
Con questo tipo di frittura con olio extravergine possiamo tranquillamente mangiare alimenti fritti una volta a settimana, ma chi ha una digestione lenta o ha difficoltà a digerire cibi più pesanti è meglio consumare questi cibi a pranzo, in modo da permettere all’organismo di “lavorare” con calma. Sarebbe preferibile, inoltre, non esagerare con l’impanatura. Un’impanatura leggera non assorbirà quantità eccessive di olio e sarà quindi più facile da digerire.
Inoltre, meglio friggere bocconi piccoli, in modo da doverli lasciare per poco tempo in ammollo nell’olio. Dopo la frittura è sempre bene asciugare bene il cibo fritto con della carta assorbente e aggiungere il sale (moderatamente) solo a cottura terminata in modo che possa crearsi più facilmente quella tipa crosticina da impanatura.